La rivoluzione elettrica arriva tra le muscle car: per la prima volta in oltre mezzo secolo di storia, la Dodge Charger diventa a batteria. Si chiama Charger Daytona e sostituisce in un colpo solo sia la berlina della Casa americana che la Challenger. Un vero manifesto della tecnologia a stelle e strisce che vuole mantenere i legami col passato puntando sempre su potenza e divertimento.

 

 

 

Insegue la tradizione

Lunga 5,25 metri, alta 1,5 metri e larga 2,03 m, la Charger Daytona ha dimensioni ancora più imponenti rispetto ai modelli uscenti. Le forme, però, richiamano le antenate, con un design che unisce elementi squadrati e superfici curve. Per esempio, sia il frontale che il posteriore sono un tributo alla Charger degli anni ’70, mentre il tetto spiovente e i grandi passaruota (che ospitano ruote fino a 20”, pneumatici posteriori da 325 mm e un impianto frenante Brembo con dischi da 410 mm) si avvicinano di più alle Challenger moderne.

Disponibile in versione a due e quattro porte, la Charger Daytona sfrutta bene gli spazi, con un bagagliaio da 644 litri (1.059 litri abbattendo i sedili posteriori) e una botola anteriore da 42 litri per riporre piccoli bagagli e i cavi di ricarica.

A bordo, la Dodge sfoggia una dotazione tecnologica importante, con quadro strumenti fino a 16” nella versione ScatPack e un display centrale da 12,3”, entrambi abbinabili a un head-up display. Dal volante si possono attivare le modalità di guida Auto, Eco, Sport, Wet/Snow, Track e Drag, oltre alla configurazione PowerShot, una funzione boost che in piena accelerazione rilascia ulteriori 41 CV.

Optando per il pacchetto Scat, si possono avere anche la modalità Drift (nella quale si possono impostare vari angoli di derapata) e la modalità Donut, per compiere dei 360° da manuale. A completare l’equipaggiamento sportivo ci sono anche la modalità Line Lock che consente di effettuare dei burnout per scaldare le gomme prima di una gara d’accelerazione e la Race Prep, una funzione particolare che consente alla batteria di entrare in temperatura prima dell’utilizzo in pista.

 

 

Motori e autonomia

Inizialmente, la Charger Daytona verrà proposta nelle versioni R/T e ScatPack, entrambe con la trazione integrale. Nella prima variante, i due motori elettrici (uno sull’asse anteriore e uno sul posteriore) erogano in totale 503 CV e 548 Nm, per un’accelerazione 0-100 km/h di 4,7 secondi e una velocità massima di 220 km/h. Nella seconda, invece, si toccano i 680 CV e 850 Nm, con un’accelerazione di 3,3 secondi e una velocità massima di 216 km/h. In entrambi i modelli, la batteria è da 94 kWh, con un’autonomia nel ciclo americano EPA rispettivamente di 510 km e 418 km.

La massima potenza di ricarica in corrente alternata è di 11 kw, mentre in corrente continua si arriva a 183 kW, con la possibilità di passare dal 5 all’80% di carica in circa 32 minuti.

Ad accompagnare la marcia di entrambe le Dodge è il “sistema di scarico” Fraztonic che replica in modo artificiale il V8 di Charger e Challenger. La Charger Daytona a due porte entrerà in produzione a metà 2024, mentre per la quattro porte bisognerà aspettare l’inizio del 2025. Sono previste anche delle versioni termiche col nuovo 3.0 sei cilindri Hurricane montato anche dal Ram 1500 restyling, che avranno fino a 558 CV.