Per quanto riguarda l’Ipt, l’imposta provinciale di trascrizione, essa si paga alla provincia di residenza dell’acquirente nel caso di vetture nuove o alla provincia in cui ha sede la concessionaria nel caso di vetture usate. E’ composta da un importo fisso compreso, a seconda delle province, tra 151 e 196 euro e da un importo proporzionale alla potenza e compreso, sempre a seconda delle province, tra 3,51 e 4,56 €/kw (ma le macchine di potenza fino a 53 kw continueranno a pagare l’imposta fissa).
Tutto ciò, tuttavia, solo nelle province delle regioni a statuto ordinario. Nelle altre (Valle d’Aosta, province autonome di Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) non vi sono cambiamenti (ma le singole giunte possono legiferare autonomamente).
Il risultato è che il costo d’acquisto di un’auto presso un operatore professionale aumenterà, a seconda del prezzo e della potenza della macchina che si acquisterà, da qualche decina a qualche centinaia di euro. La doppia misura sarà di fatto retroattiva: per l’Iva, infatti, farà fede la data di emissione della fattura, che in genere coincide con il saldo dell’importo, ma è calcolata sull’importo totale, visto che la caparra, dal punto di vista fiscale, non è considerata un acconto, mentre per l’Ipt farà fede la data di iscrizione al Pra. In entrambi i casi, dunque, non conta la data in cui è stato firmato il contratto. Il sistema di calcolo dunque diviene il seguente:
- per vetture fino a 53 kW di potenza nulla cambierà e l’imposta resterà compresa, a seconda delle province, tra 151 e 196 euro;
- per vetture con potenza superiore a 54 kW in su l’imposta sarà proporzionale alla potenza e sarà compresa, sempre a seconda delle province, tra 3,5119 € e 4,5655 €/kW.